Otto racconti con tracce autobiografiche – uno in meno di “Confessioni” – di cui sette scritti nel biennio 2013-2014 con aggiunte e correzioni successive e uno solo espresso nel 2017, dopo una lunga pausa di riflessione; tanto per computarne diciassette, numero fortunato, al dire della numerologia ebraica sinonimo di profonda saggezza e ricerca della verità. Ricordare è un bell’esercizio per far vibrare le corde dell’emozione; me lo posso permettere, dopo “la discesa terribile degli anni” sottolineata da Guido Gozzano in “Cocotte”; dopo ben cinquantun anni di iscrizione all’albo! E dopo il recente scorrazzar per nosocomi della piana accertanti la presenza di un ospite non invitato; per il quale ho già avviato procedure di sfratto che mi auguro vengano benevolmente accolte e felicemente risolte.