Consigliato ad un pubblico 16+
Questa è la storia di una donna che, ad un certo punto della sua vita, ha voluto fare un’analisi profonda del suo vissuto, che parla di scelte, di possibilità, di motivazioni profonde dove tutto sembra disconnettersi dalla quotidianità e perdere senso. Un libro capace di affrontare le difficoltà dell’adolescenza, la durezza di certi pregiudizi; un libro che racconta anche l’amore, la capacità di cambiare e la liberazione che passa attraverso la scoperta delle parole. Un testo che non ha paura di parlare della vita e della morte e del senso profondo del nostro esistere; è ciò che si è realizzato, le proprie sofferenze, i propri amori. Scrivere di se stessi serve proprio a fare ordine dentro di sé, aiutarsi nella comprensione del presente, ma anche del passato: ritrovare ciò che è stato perduto, a partire dalle emozioni. Insomma descrivere il passato per trovare il proprio presente. Chi si racconta ha bisogno di coraggio, “sente” quel che ha vissuto e “si riconcilia” con la propria realtà interiore e con il proprio passato. La riappacificazione, la compassione e la malinconia che si provano esaminando il proprio passato e permettono l’emergere della propria “individualità”. Raccontarsi significava proprio sviluppare i “negativi” della propria vita. Le emozioni, la lontananza, la memoria, ma anche l’indulgenza, la severità, la colpa.