A poco più di un anno dal mio primo romanzo "L'Eterna Illusione" mi sono cimentato in un argomento completamento diverso. Un dramma. Mi sono ispirato ad un tragico evento occorso durante la mia giovinezza e su cui ho elaborato, in chiave romanzesca, un racconto che ha pochissima attinenza coi i fatti reali. Un giovane effettivamente perì a causa di un corto circuito mentre lavorava ad un forno elettrico e che colpì profondamente la comunità locale. Mi sono servito di questo labile ricordo per creare un lavoro di mera fantasia. Quindi qualsiasi riferimento a fatti e personaggi reali é puramente occasionale. Alla protagonista del romanzo ho dato il nome di Angela in memoria di una mia sorellastra che passò a miglior vita alcuni anni fa. Filippo é un nome di assoluta invenzione. Mi pare, tuttavia, che un ragazzo con quel nome abbia vissuto nel Vicolo delle Tronole ma non ha alcuna attinenza col romanzo. A me piace attingere personaggi dalle classi umili. Ho voluto scrivere questo dramma per immortalare un amore tanto caro ad illustri autori del passato. Angela e Filippo sono due caratteri fondamentalmente diversi da Giulietta e Romeo, Paolo e Francesca e così via. Tuttavia si assomigliano per l'intensità che assume il loro rapporto d'amore e per la tragedia che pone fine al loro idillio. Va considerato in Angela e Filippo il concetto della religiosità universale anche se si riscontra un evidente accostamento alla cultura cristiana.
un romanzo avvincente
Dpo la tua prima opera: "l'Eterna ILlusione" in "Angela e Filippo" tuo secondo romanzo, riscontriamo ancora una volta un affollamento di emozioni e sentimenti. Devo dire che è stata dura assumere la parte finale con quella tragica conclusione. Dopo la morte di Filippo, hai fatto bene a dare altre possibilità ad Angela ed a noi lettori per consolarci e sperare nella vita che continua. Anche se trionfa la fedeltà di Angela ad un amore che va oltre la catena dei tempi. A latere di questa drammatica e avvincente storia, ci hai concesso il reitrarsi del nome Filippo attracerso il pargoletto nipotino di Angela. E poi come anche tu ci fai capire... la memoria che resiste per la generazione che tali fatti ha vissuto per non diventare labile ricordo, evanescente e candidato all'oblio. Resta, infatti, la Comunità, Quadelle, ad andare avanti, con le fatiche degli uomini a costruire le case e la natura che ancora resiste a fare da contorno e da colonna sonora a chi sa ancora ascoltare il canto degli uccelli. Mi viene in mente Ungaretti: Si sta come le foglie sugli alberi d'inverno. Caro Pietro, che dire... ancora una volta ci hai insegnato a stare uniti con le nostre sensibilità, i nostri sogni, la nostra coerenza etica, morale ed intellettuale. Antonio
Sei riuscito a toccarci il cuore, un libro ricco di pura umanita'!Grazie Pietro!
Ho acquistato e letto il tuo “Angela e Filippo”. Resto sempre affascinato e sorpreso dal tuo scrivere. Leggendoti, riesci ad “affastellare” nella mia mente vive emozioni e dolci ricordi . Il romanzo “tragedia” non mi si addice, non ritentarlo! Non ti nascondo che parte del diciannovesimo e del ventesimo capitolo li ho letti con gli occhi che “volavano” sulle parole; non potevo troppo riflettere e soffermarmi onde le lacrime non mi rigassero il volto! Per un uomo e per giunta della mia età non “stà bene”! E’ molto piaciuta la tua poesia “A mio fratello Mario”. Lo ricordo (come se fosse ieri) sempre disponibile e con volto sempre sorridente! Un arrivederci al tuo prossimo scritto .Un caloroso saluto ed abbraccio a te ed ai tuoi cari.
Beniamino Conte.
è davvero un buon libro ed inviterei tutti a leggerlo
Angela e Filippo é un romanzo bellissimo. Dalle altelenanti emozioni cje ben si intrecciano in una trama ben concepita. Memtre Giulietta e Romeo possono sembrare personaggi leggendari, Angela e Filippo pur essendo un frutto di fantasia, appaiono nella lettura del testo come persone vive e moderne per cui il romanzo assume tra l'altro anche le caratteristiche dell'attualità. Amore,gioie, dolori e tante emozioni si innescono in un filo conduttore scorrevole e piacevole. Invito a leggere il romanzo di Pietro Sgambati perché attuale e fantasioso allo stesso tempo. E' inoltre una piacevole e distensiva lettura.
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